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Allarme coronavirus

Aggiornamento sull’attuale situazione sanitaria e finanziaria del nostro Paese

 

Sono passati dieci giorni dal primo paziente affetto da Coronavirus in provincia di Lodi, e da quel momento si è passati a una emergenza sanitaria senza precedenti che vede ormai coinvolta l’Italia intera.

Non è ancora purtroppo possibile stabilire quali saranno i numeri di questa epidemia e quando potremo tornare a un regime di maggiore serenità, quello che è certo è che l’economia italiana sta risentendo enormemente di questa crisi, e la situazione potrebbe peggiorare drasticamente.        La maggior parte delle imprese italiane sono ferme: produzioni bloccate, calo delle presenze dei dipendenti, attività a contatto con il pubblico chiuse o limitate. Le previsioni di cui si parla in questi giorni sono tra i 9 e i 27 miliardi di minor crescita, e se è vero che non è possibile avere un’affidabilità assoluta dal momento che i dati non sono ancora disponibili, quello che è certo è che un forte impatto ci sarà sicuramente, soprattutto nel primo trimestre dell’anno.

In un primo momento sono state immediatamente varate delle misure con un Decreto che dessero un temporaneo sostegno alle famiglie e alle imprese delle zone focolaio: tra i principali interventi la sospensione di adempimenti e versamenti fiscali, il sostegno dell’intero settore turistico-alberghiero, l’incremento della dotazione del Fondo di garanzia, nonché la proroga delle misure di allerta.

Ma è venerdì 6 marzo la data chiave che potrà iniziare a darci delle risposte concrete: verrà infatti approvato il Nuovo Decreto Legge che stabilirà quanti fondi verranno stanziati dal Governo e come si potrà fronteggiare questa crisi; il Ministro dell’Economia Gualtieri ha già comunicato che l’importo sarà oltre i 3,5 miliardi di euro, un “pacchetto” di risorse aggiuntive e straordinarie che sarà pari allo 0,2% del Pil. Gli interventi saranno applicabili su tutti i livelli, si parla già di riduzioni delle tasse e di credito d’imposta per le aziende che hanno subito almeno il 25% in meno del fatturato.

Il settore più a rischio è quello delle costruzioni – tipicamente ancorato al ciclo dell’economia – e subito dopo quello della ristorazione, dei trasporti, dei servizi e dell’attività manifatturiera: la possibilità di default è direttamente proporzionale al periodo che vedrà il nostro Paese coinvolto nel contagio del virus, e sicuramente ci sarà un peggioramento dei risultati economici per tutto il 2020. Un’indagine effettuata da Cerved su un campione di 25 mila aziende stima che – nel caso più favorevole in cui la crisi sanitaria si risolva in 3-6 mesi – la probabilità di fallimento media salirebbe al 6,8% (rispetto all’attuale 4,9%), con una parallela contrazione dei margini: dal 6,1% attuale al 4,2% in termini di Ebitda.

Quello che stiamo consigliando di fare è cercare di arginare possibili scenari negativi affidandovi a degli specialisti che possano proporvi soluzioni e ammortizzatori che possano permettere alla vostra impresa di superare la crisi. Oggi è il momento per qualsiasi decisione strategica o finanziaria, bisogna agire e farlo subito.

Per qualsiasi domanda o necessità di supporto siamo tutti operativi in ufficio e a vostra disposizione (mail: info@drazefin.it – telefono: 039/9451202).

 

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