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Emergenza coronavirus

In attesa del secondo nuovo decreto Coronavirus per l’Economia, qual è lo scenario economico attuale in cui versa il nostro Paese

 

Sono due le date fondamentali legate all’espansione del Coronavirus: la prima è il 23 gennaio, quando la Cina mette in quarantena Hubei e i suoi 60 milioni di abitanti; la seconda è il 21 febbraio, quando i governi comunicano che l’Italia, il Giappone e la Corea sono state anch’esse colpite dall’epidemia. Ma è il dato economico che cattura l’attenzione e ci impone una riflessione maggiore: se con il primo scoppio dell’epidemia la Borsa Cinese aveva perso il 10%, e quella Europea solo il 2% (poi recuperato), con l’espandersi dei contagi negli altri Paesi gli indici della Borsa Americana e dell’Eurozona crollano al 13%: questa enorme differenza di dato potrebbe significare che il rischio di una recessione globale sia molto elevato.

Il valore di un’azienda dipende dalle sue prospettive di crescita e dal proprio andamento futuro degli utili: non poter prevedere oggi quali saranno i tempi di regressione del virus e il relativo rientro alla normalità non può nemmeno fornirci i dati concreti di quali saranno le reali perdite per le nostre imprese, ma oggi sono (purtroppo) già chiare alcune stime. Pensiamo ad esempio al settore del turismo: molte compagnie aeree internazionali hanno proibito voli da e per l’Italia; Confturismo ha già comunicato che da qui fino alla fine di maggio l’isolamento dell’Italia ci farà mancare più di 30 milioni di persone, e con loro 7 miliardi di spese di alberghi e ristoranti.  Pensiamo poi al settore manifatturiero: molte aziende italiane lavorano come supply chain producendo prodotti che nascono qui e che poi vengono assemblati in altri Paesi del mondo; se un anello della catena salta, salta inevitabilmente l’intera catena. Inoltre, il rischio finanziario aumenta a causa della crisi di liquidità a cui le imprese potrebbero andare incontro se le interruzioni nelle supply chain e la contrazione dell’offerta dovessero perdurare: si verificherebbe una grande riduzione di fatturato e di entrate in cassa.

Sarà deliberato nelle prossime settimane il secondo nuovo decreto Coronavirus per l’Economia, grazie al quale capiremo quanti fondi verranno stanziati per far fronte all’emergenze e quali strumenti saranno messi a servizio delle imprese italiane in questo momento così particolare. Interessante sarà anche capire quale ruolo avranno le Banche Centrali e come procederanno i valori nelle varie Borse mondiali.

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