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Emergenza covid-19: accordo fabbriche e sindacati

Firmato l’accordo governo-parti sociali-imprese su sicurezza nelle aziende

 

Firmato l’accordo governo-parti sociali-imprese su sicurezza nelle aziende

Un giorno e una notte di confronto per arrivare all’accordo tra governo, sindacati e imprese sulla gestione dell”emergenza coronavirus nelle aziende e sulla sicurezza e la salute dei lavoratori. Il confronto tra imprese e sindacati, in videoconferenza da ieri con Palazzo Chigi, è ripartito questa mattina e si è concluso con la firma per il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Al tavolo Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi.

 

Sindacati: “Bene Protocollo, salute è priorità”

Questa mattina, presso la Presidenza del Consiglio, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con il Governo e le parti datoriali un “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Lo si legge in una nota congiunta dei sindacati. “E’ un risultato – aggiungono – molto importante in una fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. La salute di chi lavora è per noi un’assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva”. L’accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto – affermano Cgil, Cisl e Uil – consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro”. Nell’accordo, proseguono i sindacati, “è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa che è stata raggiunta”.

 

Le misure previste

Chi non può adeguarsi subito all’emergenza coronavirus chiuderà per qualche giorno, gli altri no. Questo in sostanza il punto d’intesa raggiunto tra il premier Giuseppe Conte, il governo, i sindacati e gli industriali. Una videoconferenza cominciata ieri mattina, proseguito nel pomeriggio e in serata, sigilla la tregua dopo le tensioni emerse nelle scorse ore e Conte può così passare allo step successivo per arginare l’emergenza italiana: quella sanitaria e quella economica, cuore dei prossimi provvedimenti che il governo si prepara a varare. Ai lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia sarà fornito già nelle prossime ore un kit per la sicurezza: dalla mascherina ai guanti, tutto gratuitamente. È questo uno dei passaggi chiave del video incontro, in mattinata, tra Conte, i ministri Gualtieri, Catalfo, Patuanelli, D’Incà, il sottosegretario Fraccaro e i vertici di Cgil, Cisl e Uil nonché di Confindustria, Confapi e Confartigianato. Una riunione svoltasi “in un clima molto costruttivo” dove è emersa la “collaborazione” delle parti sociali “per una soluzione condivisa”, spiega una nota di Palazzo Chigi. L’accordo prende forma nella redazione di un protocollo di sicurezza ad hoc per i lavoratori negli stabilimenti di ogni tipo. Stabilimenti sui quali Conte non cambia strategia: l’attività produttiva delle filiere italiane non può essere interrotta in un contesto economico già difficilissimo.

 

No ad altre restrizioni per le fabbriche

Nessuna nuova misura restrittiva sulle fabbriche, insomma, ma l’assicurazione che “noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza”, spiega il capo del governo alle parti sociali esaltando il ruolo di chi – dai medici ai vigili del fuoco – in piena emergenza continua a recarsi nel proprio posto di lavoro: “In questo momento sono le colonne portanti su cui si regge l’intero Paese”. I protocolli di sicurezza, è la richiesta del governo agli industriali, devono essere rigidissimi. E chi non è pronto potrà stoppare la propria attività per avere il tempo di adeguarsi. Nel frattempo, le aziende potranno approfittarne per “sanificare” le aree e “sarà consentito l’uso degli ammortizzatori sociali”. Tutto il necessario, insomma, perché gli stabilimenti restino aperti. Anche perché il governo deve già fronteggiare chi, da Fincantieri alla Ducati, ha deciso in autonomia già di sospendere tutte le attività.

 

(Fonte: rainews.it)

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