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Fase due al via dal 4 maggio

Ieri sera il Premier Conte ha delineato in conferenza stampa nazionale i punti chiavi della fase due

 

È di dieci articoli il nuovo Dpcm firmato il 26 aprile in serata dal premier Giuseppe Conte: è il primo decreto della “fase 2”, che inaugura le riaperture progressive e graduali dopo il lockdown da pandemia di Covid-19 cominciato l’11 marzo. Per le attività produttive si tratta di una boccata d’ossigeno rilevante. Dal 4 maggio riapriranno la manifattura, le costruzioni e il commercio all’ingrosso funzionale. Ma anche il tessile, la moda, l’auto-motive, il vetro, l’industria estrattiva, la fabbricazione di mobili, che già da lunedì 27 aprile potranno riaprire per le «attività propedeutiche». E subito potranno riprendere i cantieri pubblici e le attività per l’export.

Vediamo ora quali sono i nuovi cambiamenti promossi dal Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio:

Ripartono i settori tessile, auto, vetro, mobili

Le imprese che riapriranno i battenti il 4 maggio sono autorizzate a svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire da lunedì 27 aprile. All’allegato 3 del decreto c’è il nuovo elenco dei codici Ateco: comprende tra gli altri il tessile, la moda, la fabbricazione di auto, il comparto del vetro, la fabbricazione di mobili. Ma le attività per cui i prefetti possono autorizzare l’apertura non saranno più limitate ai soli settori coperti dalla disciplina del golden power e potranno riguardare tutte «quelle attività produttive orientate in modo prevalente alle esportazioni» nonché a «quelle attività nel settore delle costruzioni» cruciali per l’economia nazionale, come i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria. Tutto nel rispetto dei protocolli di sicurezza già siglati, da ultimo quello del 24 aprile sui cantieri.

Mascherine per tutti, anche autoprodotte

Su tutto il territorio nazionale il Dpcm dispone l’obbligo di indossare mascherine nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. Esentati soltanto i bambini sotto i sei anni e i disabili che non riescono a portarle. Si possono usare anche mascherine «di comunità, ovvero monouso o lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrati idonei a fornire una barriera adeguata». Le mascherine chirurgiche saranno disponibili a un prezzo calmierato di 0,50 € l’una, si sta inoltre lavorando al fine di eliminare l’IVA sulle mascherine.

Sì alle visite ai parenti

Per quanto riguarda la mobilità delle persone, si potrà tornare a muoversi da un comune all’altro entro la stessa regione per motivi di lavoro, salute o «necessità e urgenza», e vengono annoverati tra quelli necessari e urgenti anche «gli spostamenti per incontrare congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie». Tra una regione e l’altra, invece, ci si potrà spostare solo per lavoro, ragioni di salute e altre necessità e urgenze. Ma si dà ora la possibilità di rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. È invece esplicitato l’obbligo di rimanere a casa per chiunque abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre più alta di 37,5 °.

Trasporto pubblico locale

In materia di trasporto pubblico locale il Dpcm si limita ad attribuire al presidente della Regione il compito di programmare il servizio per «assicurare i servizi minimi essenziali» e a chiarire che l’erogazione va modulata in modo da evitare il sovraffollamento dei mezzi nelle ore di punta. Le aziende sono tenute a d «adottare interventi straordinari di sanificazione dei mezzi», ripetuti a cadenza ravvicinata». Per il trasporto di linea si rimanda a un decreto della ministra delle Infrastrutture che potrà integrare o modificare le linee guida e il protocollo sottoscritto il 20 marzo scorso.

Smart working, ferie e congedi

I datori di lavoro privati possono continuare ad applicare il lavoro agile a ogni rapporto subordinato, anche in assenza di accordi individuali. Si raccomanda ancora, anche nel pubblico, di promuovere la fruizione di periodi di congedo ordinario e ferie. Per le attività professionali si raccomanda sempre il ricorso allo smart working ove possibile e l’assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio. Nonché «l’adozione di strumenti di protezione individuale» laddove non si possa rispettare la distanza di un metro.

Commercio al dettaglio ancora sospeso
Le attività commerciali al dettaglio diverse da quelle già autorizzate (che sono generi alimentari, igiene della persona, edicole, farmacie e parafarmacie, tabaccai, librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati) restano sospese (fino al 18 maggio, ha anticipato il premier), così come i mercati. Ovunque va rispettata la distanza di un metro.

Ristoranti chiusi, ma via libera all’asporto

Non riapriranno il 4 maggio (e secondo quanto riferito da Conte dovranno attendere il 1° giugno) parrucchieri, barbieri ed estetiste, così come bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, ma «resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio». E diventa possibile quella con asporto, con l’obbligo di rimanere a distanza di un metro, di non consumare i prodotti nei locali e di non sostare nelle immediate vicinanze degli esercizi.

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