Torna al Blog

Il covid torna a spaventare le borse

Dall’inizio della pandemia, il motore di ricerca è diventato un oracolo affidabile del futuro dei mercati. Quando il volume di stringhe di ricerca un tempo rare ma oggi tristemente familiari, quali “epidemia”, “virus” e “Covid”, si sono impennate, Borse e obbligazioni hanno sofferto nelle settimane e mesi successivi. Su quel fronte, le notizie non sono buone. Le ricerche di “coronavirus” da parte di navigatori di Internet intorno al mondo sono al top degli ultimi 30 giorni (l’Italia è parte di questo trend). Il numero di quelli che hanno digitato la parola “virus” nella finestrella di Google è quasi al massimo negli ultimi tre mesi, “pandemia” non è molto al di sotto di quei livelli.

Le ansie del mercato

Il messaggio è chiaro: a dispetto della serenità di facciata delle Borse mondiali, che in molti casi sono sui massimi storici, le ansie del mercato sono nascoste sotto la superficie. E hanno iniziato ad emergere quando le notizie sulla variante Sudafricana hanno fatto scattare un’importante correzione. Quando i mercati si specchiano su Google, vi vedono riflesso il loro più grande timore: un ritorno di fiamma della malattia che paralizzerà di nuovo l’economia mondiale nonostante i vaccini, le mascherine e i Green Pass. Il fulcro di queste preoccupazioni al momento è l’Europa, per due motivi.

Il primo è che il Vecchio Continente è riuscito a riaprire le proprie attività economiche più rapidamente e ampiamente degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti. Questa “vittoria” nella lotta contro il virus, però, rende la possibilità di nuovi lockdown molto, molto inquietante per gli investitori. La seconda ragione è che le ultime settimane hanno visto un inasprimento sia del numero di casi, sia delle misure prese da governi e istituzioni europee per combattere questa nuova ondata. Ho parlato con molti investitori che hanno confessato di essere stati completamente spiazzati dal lockdown quasi totale annunciato dall’Austria un paio di settimane fa proprio perché pensavano che restrizioni di questo tipo non ritornassero mai più. Il fatto che l’attenzione sia sull’Europa e non, per il momento, gli Usa è significativo. Come ha notato John Authers su Bloomberg, il movimento dei mercati nei due blocchi-guida dell’economia mondiale è stato inversamente proporzionale al numero di casi Covid. Ci sono altri fattori, tra cui la possibilità che la Federal Reserve alzi i tassi prima della Banca Centrale Europea, ma non è un caso che nelle ultime quattro settimane, lo S&P 500 americano abbia reso quasi il doppio dello Stoxx 50 in Europa, mentre il dollaro sta avendo un momento di grazia nei confronti dell’euro.

 

Il turismo che non riprende

L’altra trama d’interesse è a livello settoriale. L’industria più esposta ai flussi e riflussi della pandemia è senza dubbio quella dell’ospitalità. L’ultima prognosi non è buona: le azioni di aziende di alberghi, ristoranti e altri “passatempi” sono ai livelli più bassi da luglio. È un problema che sentiamo anche in Italia, dove ristoratori e albergatori hanno protestato con vigore contro l’introduzione del “super Green Pass”. Qui, però, le opinioni dei gestori di fondo divergono. Ce ne sono molti che pensano che questa caduta sia un’ottima oppurtunità per comprare, a prezzi stracciati, titoli che ritorneranno di moda appena si troverà il modo di mettere fine a questa ondata. Per esempio, negli Usa, dove l’impatto delle nuove paure non si è ancora sentito, le vendite al dettaglio (escludendo cibo e vetture) sono salite di più del 16% in ottobre, se paragonate a un anno prima: il più grande balzo dall’inizio di questo secolo.

E non ci sono solo le azioni. Un “ritorno della paura” di questo tipo ha un effetto su tutto il panorama dei mercati. Come al solito, i beni che sono considerati più rischiosi vengono evitati. Le criptovalute sono tra le prime nella lista delle cose da vendere quando c’è maretta sui mercati e, anche in questo caso, c’è stata una flessione nelle loro valutazioni, probabilmente perché hedge fund e altri fondi hanno preso posizioni un po’ più “tranquille” in attesa di sviluppi nell’evoluzione della pandemia. Guardando al futuro, le incognite principali sono due. La prima è se ci sarà un contagio di paura dall’Europa al resto del mondo (e in particolare agli Usa). Le notizie che arrivano sulle varianti africane non sono molto rassicuranti e sarà molto importante vedere cosa faranno i mercati americani già oggi, dopo la pausa dovuta al weekend lungo del giorno del Ringraziamento. La storia è dalla parte degli ottimisti: gli ultimi giorni di novembre sono di solito molto positivi per le Borse Usa, tanto che di solito gli operatori parlano dell'”early Santa rally”, un regalo di Natale anticipato.

 

L’enigma banche centrali

L’altro enigma riguarda le banche centrali. Se, come sembra chiaro in Europa, una nuova ondata di contagi rallenta l’economia, quali sono le implicazioni per inflazione e tassi? A dire il vero, la Bce non ha mai deviato dalla sua posizione: non esistono le condizioni per ritirare lo stimolo né tantomeno alzare i tassi, anche quando i numeri sul caro prezzi, soprattutto in Germania, sono saliti alle stelle. Le nuove paure sul virus dovrebbero rafforzare questa posizione e mettere in difficoltà i “falchi” della politica monetaria di Francoforte. Più complicata è la situazione della Fed e del suo neo-confermato capo Jay Powell. Su quella sponda dell’Atlantico, le voci di corridoio parlano di un’accelerazione del ritiro dello stimolo – il primo passo verso l’aumento dei tassi – proprio per far fronte alle pressioni inflazionistiche che stanno manifestandosi in molti settori dell’economia americana. Il pericolo è che un inasprimento del virus proprio prima delle feste natalizie porti a nuove misure di controllo anche negli Usa – dove il numero dei non-vaccinati è comunque elevato – facendo rallentare crescita e inflazione.

(Fonte: Repubblica)

 

Contattaci per una pre-analisi gratuita e senza impegno

Valuteremo insieme le tue necessità e ti proporremo un piano d’azione per reperire i capitali di cui hai bisogno.

Come identificheresti la tua attività? Scegli una delle tipologie indicate qui di seguito:
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e applica le Norme sulla privacy e i Termini di servizio di Google.

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi novità e consigli finanziari utili alla tua attività.