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Le pmi hanno cambiato marcia: ora servono soluzioni, non elenchi di problemi

Diciamocelo: avremmo preferito stime di crescita superiori. Ma quanti di noi prima del Covid, e prima dell’invasione russa dell’Ucraina, avrebbero scommesso su un aumento del Pil (Prodotto interno lordo) del 2,4% per quest’anno e dell’1,9% nel 2023? Certo, avevamo, prima di quel 24 febbraio nel quale Putin annuncia la sua «operazione speciale», sperato in un rotondo 4%. E in un’inflazione ben sotto il 5,9% previsto per il 2022. Ma se avevamo il timore di trovarci di fronte a un sistema industriale non preparato o scosso, in questo quinto anno di indagine che stiamo conducendo assieme a ItalyPost sulle aziende che negli ultimi 5 anni hanno reagito meglio alla crisi, e hanno continuato a crescere e a svilupparsi, ebbene come cittadini dovremmo andare fieri di questa manifattura.

Ha reagito meglio del resto d’Europa al Covid. E adesso, nonostante la guerra e nonostante i prezzi dell’energia che pesano sui costi, continua a reagire e a mostrare di aver imparato la lezione di questo scorcio di millennio. Una lezione basata su una ricetta tanto semplice quanto difficile da applicare, se non si dispone di uno spirito imprenditoriale ben radicato. Ricetta fatta di pochi ingredienti: nel breve periodo le crisi stanno diventando ormai purtroppo la norma e non più l’eccezione; lo sguardo deve essere sempre mirato al medio-lungo periodo. Che significa, per esempio, per gran parte delle aziende che abbiamo voluto chiamare i nostri 1000 Champions, trovarsi a dover gestire costi energetici maneggiabili.

 

E questo perché di sostenibilità non ne hanno solo parlato nei convegni, ma l’hanno applicata nei propri approvvigionamenti. Lo scommettere sulle persone non è stato solo un richiamo generico, ma una concreta cura di quanti hanno permesso nei momenti difficili lo scatto utile a superarli. Il digitale è per loro il pane quotidiano. E l’innovazione non è stata soltanto una parola. Sfogliate questo numero speciale, comparate i bilanci e le classifiche. Si capirà quanto l’Italia deve a questi campioni non solo di ricavi o utili, con pochi o niente debiti. Piuttosto la domanda da farsi è se la politica riesce a esserne all’altezza. Il governo ha cambiato passo. Ma i partiti troppo spesso si fanno solo interpreti del disagio. Elencano problemi. Ma famiglie e imprese vogliono soluzioni. E non slogan buoni solo per andar dietro all’ultimo sondaggio.

(Fonte: Corriere Economia)

 

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