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PNRR#11: le missioni previste dal piano. Missione 5

MISSIONE 5: INCLUSIONE E COESIONE

22,57 MLD € – 19,8 MLD € di cui 4,3 MLD € su progetti in essere / 2,77 MLD € Fondo Complementare

Questa Missione persegue obiettivi di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle prospettive occupazionali dei giovani, e di riequilibrio territoriale (sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne). Per accompagnare la modernizzazione del sistema economico del Paese e la transizione verso un’economia sostenibile e digitale sono centrali le politiche di sostegno all’occupazione, la formazione e il miglioramento delle competenze, in particolare quelle digitali, tecniche e scientifiche. Nonostante gli importanti sforzi compiuti negli ultimi anni, le politiche sociali e di sostegno alle famiglie devono essere ancora notevolmente rafforzate. Queste politiche vanno inserite in una programmazione organica e di sistema che abbia lo scopo di superare i sensibili divari territoriali esistenti, con la finalità di migliorare l’equità sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Attraverso il riconoscimento del valore sociale dell’attività di cura, si può raggiungere il duplice obiettivo di alleggerire i carichi di cura tradizionalmente gestiti nella sfera familiare dalle donne e di stimolare una loro maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Incrementare i servizi alla persona, vuol dire anche rafforzare un settore in cui è più alta la presenza d’impiego femminile. Questo tipo di progetti saranno affiancati da servizi a valere sui fondi PON. Ne va inoltre sottolineata l’integrazione possibile con le misure di sostegno monetario contenute nel Family Act, con particolare riferimento all’Assegno unico e universale per i figli. La pianificazione in coprogettazione di servizi sfruttando sinergie tra impresa sociale, volontariato e amministrazione, consente di operare una lettura più penetrante dei disagi e dei bisogni al fine di venire incontro alle nuove marginalità e fornire servizi più innovativi, in un reciproco scambio di competenze ed esperienze che arricchiranno sia la PA sia il Terzo settore. Gli interventi previsti in questa missione avranno un forte impatto sulle tre dimensioni orizzontali previste nel Piano: divari di genere, giovani e Sud.

PRINCIPALI INTERVENTI

  • Politiche attive del lavoro e sviluppo di centri per l’impiego
  • imprenditorialità femminile
  • investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali
  • strategia nazionale per le aree interne
  • rigenerazione urbana per i comuni sopra i 15.000 abitanti
  • piani urbani integrati per le periferie delle città metropolitane
  • rafforzamento dei servizi sociali e investimenti per le persone vulnerabili

La misura consiste di 3 componenti.

M5C1 – Componente 1 – Politiche per il lavoro, che mira ad accompagnare la trasformazione del mercato del lavoro con adeguati strumenti che facilitino le transizioni occupazionali, migliorino l’occupabilità dei lavoratori e innalzino il livello delle tutele attraverso la formazione. Obiettivi strategici di questa componente sono:

  • Aumentare il tasso di occupazione, facilitando le transizioni lavorative e fornendo formazione adeguata;
  • Ridurre il mismatch di competenze;
  • Aumentare quantità e qualità dei programmi di formazione dei disoccupati e dei giovani.

A tal fine saranno perseguite misure a sostegno alle Politiche attive del lavoro e all’occupazione; le politiche attive saranno oggetto di revisione, per arrivare all’istituzione di un programma nazionale (“Garanzia di occupabilità dei lavoratori”) che prevede un sistema di ripresa in carico unico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale, con percorsi di riqualificazione professionale e reinserimento dedicati. Contestualmente sarà adottato il “Piano Nazionale Nuove Competenze”, mediante la fissazione di standard di formazione per i disoccupati censiti dai centri per l’impiego e al rafforzamento del sistema della formazione professionale, promuovendo una rete territoriale dei servizi di istruzione, formazione, lavoro anche attraverso partenariati pubblico-privati. Per i lavoratori occupati è inoltre previsto il Fondo nuove competenze, per permettere alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali. Sono inoltre in corso il potenziamento dei Centri per l’impiego, con risorse totali pari a 600 milioni di euro.

In materia di parità di genere sono previste iniziative a sostegno dell’imprenditoria femminile, con il “Fondo Impresa Donna” e la definizione del Sistema nazionale di certificazione della parità di genere (agevolata fino al 2026 per le MPMI). È previsto, inoltre, che una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sia riservata all’avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni.

Per promuovere l’occupazione dei giovani e l’acquisizione di nuove competenze tecniche e traversali, saranno potenziati il sistema duale e l’istituto dell’apprendistato, in un’ottica di matching tra istruzione e formazione e offerta del lavoro (Investimento “Sistema Duale”, risorse 600ml di euro). Infine, si potenzia il Servizio Civile Universale con l’obiettivo di disporre di un numero più elevato di giovani che compiano un percorso di apprendimento non formale per accrescere le proprie conoscenze e competenze e meglio orientarle verso lo sviluppo della propria vita professionale.

Le riforme e gli investimenti in materia di politiche del lavoro sono integrati dalla previsione di un Piano d’azione nazionale volto a rafforzare la lotta al lavoro sommerso nei diversi settori dell’economia.

 

M5C2 – Componente 2 – Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore, che prevede interventi che interessano le persone più fragili al fine di prevenire l’esclusione sociale, intercettando e supportando situazioni di fragilità sociale ed economica e sostenendo le famiglie e la genitorialità. Nella componente è prevista inoltre una riforma che semplificherà l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenzierà gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di intervento individualizzato. Specifici interventi di rafforzamento dei servizi e delle reti sociali di assistenza territoriale permetteranno di estendere i programmi di prevenzione delle crisi familiari e delle loro conseguenze sui bambini, mentre saranno attivate forme di sostegno agli stessi operatori sociali. Un’attenzione particolare è riconosciuta ad interventi di rigenerazione urbana e al recupero del degrado sociale e ambientale; nell’ambito di tali interventi, attenzione particolare sarà rivolta anche a identificare soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo. Tali interventi saranno inquadrati in un percorso di Riforma per l’accompagnamento della strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori attraverso il superamento degli insediamenti abusivi sul territorio nazionale.

Gli interventi si articolano nelle seguenti aree di azione:

  • Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale, agendo come segue: sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non sufficienti, sviluppo dei percorsi di autonomia per persone con disabilità, investimenti nell’housing temporaneo e stazioni di posta. Questi interventi saranno sostenuti dalla riforma della Legge quadro per le disabilità e del Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti.
  • Rigenerazione urbana e housing sociale, investendo in progetti di rigenerazione urbana, nei Piani urbani integrati e in un innovativo programma della qualità dell’abitare, attraverso la realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica.
  • Sport e inclusione sociale, con investimenti finalizzati a favorire il recupero delle aree urbane puntando sugli impianti sportivi e la realizzazione di parchi urbani attrezzati. Numerosi studi e ricerche scientifiche confermano come la pratica sportiva produca un impatto positivo sul benessere e sulla qualità della vita dei cittadini, riducendo il costo sanitario pro capite, oltre che sulla formazione dei giovani, il suo ruolo nel favorire l’inclusione sociale, e sull’economia. Il Piano stanzia per il settore 1 miliardo di euro per due linee di investimento che riguardano il potenziamento delle infrastrutture sportive nelle scuole (300 milioni) e la creazione di impianti sportivi e parchi attrezzati (700 milioni).

M5C3 – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale

Gli interventi si articolano nelle seguenti aree di azione:

  • Rilancio e valorizzazione delle Aree Interne, con il potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità e il consolidamento dei servizi sanitari di prossimità;
  • Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, restituendo alla collettività un numero significativo di beni per fini di sviluppo economico e sociale;
  • Interventi socioeducativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore;
  • Interventi per le Zone Economiche Speciali (ZES: Campania, Calabria, regione Ionica Interregionale in Puglia e Basilicata, regione Adriatica Interregionale in Puglia e Molise, Sicilia occidentale e orientale, Abruzzo), realizzando efficaci collegamenti per le aree industriali e sviluppando reti di trasporto resilienti ed efficienti con interventi locali mirati.

 

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