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PNRR#8: le missioni previste dal piano. Missione 2

MISSIONE 2: RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

68,66 MLD € – 59,5 MLD RRF di cui 21,7 MLD € su progetti in essere / 9,16 MLD € Fondo Complementare

 

Obiettivo della Missione è una radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani, in linea con gli obiettivi europei quali: completa decarbonizzazione del sistema e rafforzamento di soluzioni di economia circolare. Questo dovrà essere accompagnato da una ‘transizione burocratica’, riforme dei processi autorizzativi e della governance. La transizione dovrà infine avvenire in modo inclusivo ed equo, contribuendo alla riduzione del divario tra le regioni italiane, pianificando la formazione e l’adattamento delle competenze, e aumentando la consapevolezza su sfide e opportunità offerte dalla progressiva trasformazione del sistema.

La Missione consiste di 4 Componenti.

 

PRINCIPALI INTERVENTI

  • potenziamento rete di raccolta differenziata impianti di trattamento/riciclo
  • potenziamento capacità reti elettriche
  • super bonus 110%
  • riqualificazione energetica edifici pubblici
  • dissesto idro geologico
  • piani urbani integrati
  • investimenti nell’idrogeno
  • rinnovo degli autobus per il trasporto pubblico locale

 

M2C1 – Componente 1 – Agricoltura sostenibile, ovvero lo sviluppo di una filiera agricola/alimentare smart e sostenibile, ed Economia circolare, attraverso il rafforzamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata, lo sviluppo di nuovi impianti di trattamento rifiuti e la realizzazione di progetti flagship altamente innovativi per filiere strategiche (es. RAEE e chimica delle plastiche). L’obiettivo è quello di perseguire un percorso di piena sostenibilità ambientale per rendere l’economia sia più competitiva che più inclusiva, garantendo un elevato standard di vita alle persone e riducendo gli impatti ambientali. Gli interventi si articolano nelle seguenti aree di azione:

  • Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti, attraverso la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti. Gli interventi mirano a colmare i divari di gestione dei rifiuti relativi alla capacità impiantistica e agli standard qualitativi esistenti tra le diverse regioni e aree del territorio nazionale, con l’obiettivo di recuperare i ritardi per raggiungere gli attuali e nuovi obiettivi previsti dalla normativa europea e nazionale. Risulta pertanto necessario sviluppare un programma nazionale per la gestione dei rifiuti, al fine di colmare le lacune impiantistiche e gestionali e migliorare significativamente i dati medi nazionali.
  • Paradigma dell’economia circolare, potenziando la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo. È quindi in corso di revisione e aggiornamento la Strategia Nazionale per l’economia circolare, che verrà ultimata entro giugno 2022 e che integrerà nelle aree di intervento l’ecodesign, eco prodotti, blue economy, bioeconomia, materie prime critiche, e si focalizzerà su strumenti, indicatori e sistemi di monitoraggio per valutare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
  • Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, attraverso tre linee di intervento: 1. Sviluppo della logistica (riduzione dell’impatto ambientale del sistema dei trasporti, digitalizzazione, garanzia di tracciabilità e riduzione degli sprechi), 2. Ammodernamento e all’utilizzo di tetti di edifici ad uso produttivo dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale per la produzione di energia rinnovabile; 3. Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare.
  • Sviluppare progetti integrati, con particolare focus sullo sviluppo di modelli “100% green” e autosufficienti per le piccole Isole e i territori rurali e di montagna. Verranno inoltre perseguiti obiettivi di diffusione di cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali e di educazione e promozione dell’adozione di comportamenti virtuosi sia il singolo individuo che intere comunità.

M2C2 – Componente 2 – Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile, interventi atti ad incrementare la penetrazione di rinnovabili per raggiungere la progressiva decarbonizzazione di tutti i settori. Particolare rilievo è dato alle filiere produttive, promuovendo lo sviluppo di supply chain competitive nei settori a maggior crescita, che consentano di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e rafforzando la ricerca e lo sviluppo nelle aree più innovative. L’obiettivo è quello di contribuire al raggiungimento degli interventi strategici di decarbonizzazione attraverso le seguenti aree di azione:

  • Incremento della quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile (FER) nel sistema, con l’obiettivo di diffondere impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni (con sistemi ibridi di agrocolturaproduzione di energia e il monitoraggio della loro efficacia), promuovere impianti innovativi e incrementare lo sviluppo del biometano.
  • Potenziamento e digitalizzazione delle infrastrutture di rete per accogliere l’aumento di produzione da FER e aumentarne la resilienza a fenomeni climatici estremi, tramite investimenti mirati al rafforzamento della c.d. smart grid e interventi sulla resilienza climatica delle reti.
  • Promozione della produzione, distribuzione e degli usi finali dell’idrogeno, con incentivi alla produzione locale e l’uso dell’idrogeno, utilizzando aree dismesse per la creazione delle c.d. hydrogen valleys, soprattutto in settori hard-to-abate, caratterizzati da un’alta intensità energetica e privi di opzioni di elettrificazione scalabili (es. prodotti chimici e raffinazione del petrolio). Verranno inoltre attivate sperimentazioni finalizzate all’uso dell’idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario, promuovendo contestualmente la creazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno.
  • Sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita. Questo punto prevede: rafforzamento della mobilità ciclistica, sviluppo del trasporto rapido di massa, sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica e rinnovo delle flotte bus e treni verdi.
  • Sviluppo di una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della transizione, ovvero nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico, per i quali sono previsti investimenti in capitale umano e infrastrutture, oltre che nuove capacità e competenze. Fondamentale sarà anche creare una catena di produzione e utilizzo di idrogeno e rinnovare il parco autobus italiano con veicoli meno inquinanti, in particolare elettrici. Per questo sono previsti progetti a supporto di start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica, incoraggiando la crescita di un ecosistema di innovazione, con focus particolare sui settori della transizione verde.

M2C3 – Componente 3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, pubblici e privati. Gli interventi si articolano nelle seguenti aree di azione:

  • Aumento dell’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato. Per gli edifici pubblici: piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica e di efficientamento degli edifici giudiziari. Per l’edilizia residenziale pubblica e privata: incentivi per l’efficientamento energetico e sismico con l’estensione della misura del Superbonus 110 fino al 2023.
  • Stimolo agli investimenti locali, creazione di posti di lavoro, promozione della resilienza sociale ed integrazione delle energie rinnovabili; in particolar modo saranno attivati programmi per migliorare l’efficienza e la sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, introdurre un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare e per l’edilizia sociale e lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento efficienti.

M2C4 – Componente 4 – Tutela del territorio e della risorsa idrica, ovvero: mitigazione dei rischi idrogeologici, salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno e la disponibilità di risorse idriche. Sono quindi previste azioni per rendere il Paese più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici, proteggendo la natura e le biodiversità. Gli interventi si articolano nelle seguenti aree di azione:

  • Rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico, realizzando un sistema elaborato ed integrato di monitoraggio e previsione, grazie a soluzioni avanzate di sensoristica, dati e di elaborazione analitica, per identificare tempestivamente i possibili rischi, i relativi impatti sui sistemi, e definire conseguentemente le risposte ottimali.
  • Prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologica e sulla vulnerabilità del territorio, attivando misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico e interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni.
  • Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi (urbane ed extraurbane), del suolo e delle aree marine. Si propone quindi di digitalizzare i parchi nazionali e le aree marine protette attraverso l’implementazione di procedure standardizzate e digitalizzate su tre ambiti strategici: conservazione della natura, servizi ai visitatori, semplificazione amministrativa. Ulteriori investimenti saranno destinati alla rinaturazione dell’area Po, la bonifica dei siti orfani (causati dall’inquinamento industriale) e il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini. Queste misure saranno affiancate dall’adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico.
  • Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime, attraverso investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico, programmi di riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e di digitalizzazione e monitoraggio delle reti stesse, interventi nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche e investimenti in fognatura e depurazione.

 

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