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Startup, è pioggia di finanziamenti: + 270% in un anno, ma calano i fatturati

Aumentano gli acceleratori e gli incubatori nel nostro Paese che passano da 212 a 229 (vale a dire una crescita del 7% circa) e i dipendenti (da 1.219 a 1.595). Rispetto all’anno scorso, la media dei finanziamenti ricevuti dalle organizzazioni incubate sono aumentate considerevolmente passando da 1,99 milioni a 7,37 milioni di euro (+270%). Dei 23 incubatori che hanno ricevuto più di un milione di finanziamenti, sette (cioè il 30%) hanno dichiarato che l’ammontare è minore o uguale di 2 milioni di euro. Tra questi ci sono le realtà quotate come Digital Magics, H-Farms e LVenture Group. Rispetto all’anno scorso, dove nessun incubatore superava i 36 milioni di euro di finanziamenti, quest’anno ben quattro incubatori superano i 50 milioni di euro. È quanto emerge dalla ricerca effettuata dal team di ricerca Social Innovation Monitor (Sim), con base al Dipartimento di ingegneria gestionale e della produzione del Politecnico di Torino.

Gli incubatori

Tornando agli incubatori, il 72% sono stati costituiti negli ultimi dieci anni, raggiungendo un picco tra il 2013 e il 2016 grazie al Decreto per l’autocertificazione degli incubatori di startup, mentre lo scorso anno ne sono stati creati ben sette nuovi. La maggior parte opera nel Nord Italia, per lo più in Lombardia, mentre per il Centro e Sud Italia troviamo in testa Lazio e Puglia. La media dei fatturati della popolazione degli incubatori italiani è di 1,52 milioni di euro, ma essa subisce una crescita a causa di un piccolo numero di incubatori di grandi dimensioni. Rispetto all’anno scorso (€ 1,76 milioni) c’è stata una leggera riduzione del fatturato medio. In cima alla classifica per fatturato troviamo: Lazio Innova (€ 30.500.295), H-Farm (€ 20.174.029), Trentino sviluppo (€ 16.320.086), Intesa san paolo innovation center (€ 14.272.000).

Le richieste in incubazione

Sono in aumento anche le richieste di incubazione e, rispetto all’anno scorso, è aumentata l’attenzione degli incubatori verso i servizi di formazione imprenditoriale e manageriale. Come anche l’anno scorso, la metà degli incubatori del campione incuba organizzazioni a significativo impatto sociale o ambientale. I settori più rappresentati per le organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale sono quelli relativi alla protezione dell’ambiente e degli animali, della salute e benessere della cultura, arti e artigianato. I dati mostrano inoltre come più del 60% degli incubatori italiani abbia natura privata. Solo il 14% è gestito esclusivamente da amministrazioni o enti pubblici. Gli incubatori universitari sono 29, gli incubatori corporate 17. La ricerca è stata condotta dal team di ricerca Social Innovation Monitor (Sim) e grazie al supporto di InnovUp, PNICube, Lifegate, Coopfond, Iren Up, Fondazione Giacomo Brodolini, Molten Rock e Social Innovation Teams (Sit).

(Fonte: Corriere Economia)

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